-L’ARTE DI PASQUA VINI NELL’INTERPRETARE LA VALPOLICELLA: IL SOSTENIBILE, IL BIOLOGICO E IL NATURALE

Milano 30/11/2022 7min

Mizzole, Cascina San Vincenzo, Brasa Coèrta: tre progetti centrati sulla sostenibilità e espressioni del terroir della Valpolicella

 

⋅ Milan

Tre vigneti adagiati lungo un unico crinale della Valpolicella orientale, coltivati con differenti approcci alla conduzione agricola, da cui nascono tre vini che esprimono nelle loro peculiari cifre stilistiche la visione sostenibile della cantina.

Anche con questi progetti, Pasqua Vini, ambasciatrice della Valpolicella nel mondo, conferma l’intento di comprendere e valorizzare i terroir in cui opera, adottando stili di vinificazione pionieristici. Mizzole, Cascina San Vincenzo e Brasa Coèrta sono i vigneti fortemente improntati alla sostenibilità da cui nascono i vini presentati oggi dalla cantina.

Il vigneto di Mizzole da dieci anni coltivato a biologico esprime l’impegno della cantina verso la sostenibilità. Il processo di certificazione è stato avviato nel 2020 e si concluderà il prossimo anno. La conformazione geologica dell’area di Mizzole, attraversata dal fiume Fibbio e caratterizzata da numerose dentellature montane e da un alternarsi di colline e pianure, la rendono da sempre vocato alla coltivazione della vite. Impiantato in diverse fasi tra il 1980 e il 1990 e situato a 200 m s.l.m, sorge su un suolo calcareo e argilloso che lo rende adatto in particolare modo per le varietà Corvina, Rondinella, Oseleta, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Da questo vigneto nasce Cecilia Beretta Mizzole Valpolicella DOC Superiore. Se lo stile di vinificazione in passato esaltava la muscolarità e robustezza di questo vino, dal 2018, con l’arrivo della enologa Graziana Grassini in collaborazione con il team di enologi della cantina, le basi del blend sono diventate più delicate e le note verdi che caratterizzavano questo vino sono state ammorbidite

Oggi l’annata 2018 si caratterizza per un colore rosso che tende al granato. Al naso emergono gli aromi di frutti rossi, di fragoline di bosco e confettura di fragole, ma si distinguono anche note leggermente tostate, balsamiche e di vaniglia. In bocca il vino presenta un tannino morbido e setoso, buon corpo e freschezza.

Il progetto di agricoltura biologica certificata ha invece caratterizzato fin dalla sua origine il vigneto Cascina San Vincenzo. Il vigneto di 4 ettari si trova a 8 km a nord sul crinale di Mizzole, a un’altitudine di 380 m s.l.m. Il terreno argilloso calcareo, tipico della Valpolicella, trattiene minerali preziosi per la vite, dando origine a prodotti eleganti e fini. Le uve coltivate sono Corvina, Corvinone e Rondinella. Si tratta di vitigni autoctoni di circa vent’anni, da sempre coltivati a biologico.

Da questo unico vigneto nasce Famiglia Pasqua Cascina San Vincenzo Valpolicella Ripasso DOC 2019, che richiama un bouquet di fragoline di bosco, la confettura di fragole, ma anche note agrumate di lieve scorza d’arancia e di marasca. Il processo di appassimento delle uve conferisce un caratteristico aroma. Al palato si percepisce il corpo e la struttura del vino, dove si integra molto bene la parte alcolica; emerge una grande freschezza, lunghezza e persistenza che promettono longevità.

Rispetto al Valpolicella Mizzole, l’acidità del Ripasso Cascina San Vincenzo è più spiccata con profumi freschi e definiti, dovuti alla differenza di altitudine tra i due vigneti. Il vigneto Cascina San Vincenzo si trova infatti ad una maggiore altezza.

Il vigneto Brasa Coèrta è coltivato a conduzione agricola naturale. È un progetto pilota avviato nel 2017 che mira a tutelare il vigneto come parte del patrimonio territoriale.

Il vigneto, parcella di quello di Mizzole, si estende per 1,2 ettari con una densità di 5 mila ceppi per ettaro e un’altitudine di 230 m s.l.m. Nel suo terreno argilloso calcareo di origine alluvionale vengono coltivate le varietà di Corvina, Rondinella, Croatina, Cabernet Sauvignon e Merlot. Qui l’apporto tecnologico e umano è quasi nullo e questo incide sul risultato finale del vino e sulla definizione della sua personalità straordinaria.

Il Brasa Coèrta Valpolicella DOC 2019 al naso rivela note di ciliegia, tabacco e confettura di prugna mentre in bocca rimane persistente, con sensazioni retrolfattive speziate. La grande sorpresa è conferita dal potere antiossidante del vino, che sembra richiamare un’addizione di anidride solforosa in realtà non presente. Quella che viene presentata oggi è la seconda annata di questo progetto vocato a consolidarsi nel campo del naturale.

Umberto Pasqua, Presidente di Pasqua Vini, ha commentato: “La vocazione alla sostenibilità è centrale nella nostra visione. È un tema urgente e per noi non lo è da oggi come dimostrano i nostri progetti. Siamo impegnati a fare sempre meglio e crediamo che la strada della continua ricerca ci caratterizzi”.

Ha concluso Riccardo Pasqua, Amministratore Delegato: “Abbiamo iniziato a sperimentare con il biologico e poi con il naturale, perché le caratteristiche ottimali degli appezzamenti sul crinale di Mizzole ci permettevano di esplorare questa strada. Siamo particolarmente soddisfatti del risultato che abbiamo ottenuto: tre diverse e straordinarie espressioni enologiche del terroir della Valpolicella, che lo interpretano con coerenza ed eleganza, con equilibri diversi e con innovativi approcci in vigneto”.