-10 ANNI DI ICONS: PASQUA VINI TRASFORMA L’UNCONVENTIONAL IN NUOVO CLASSICO
I progetti più audaci si impongono per solidità e originalità interpretativa come testimonia il ricco medagliere.
La Guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso assegna i Tre Bicchieri all’Amarone della Valpolicella Terre di Cariano 2018 Cecilia Beretta
Verona, 22 settembre 2025 – Con la nascita delle Icons, la collezione di vini che ne rappresentano l’anima più innovativa, ambiziosa e dirompente, Pasqua Vini ha portato all’attenzione della comunità vinicola nuovi sguardi sul mondo del vino: considerate al debutto visionarie e radicali, queste espressioni sono oggi ritenute dalla critica consolidate realtà del panorama enologico, dimostrando la forza della visione di Pasqua.
Interpretazioni pionieristiche come Mai Dire Mai, Hey French, 11 Minutes, Cecilia Beretta, Famiglia Pasqua, hanno saputo codificare l’identità e la storia in un nuovo linguaggio innovativo. Queste etichette sono state protagoniste della celebrazione del centenario dalla cantina con il progetto Ode al Futuro, il libro che ne celebra la storia e la visione e sono i vini più premiati dalle guide di settore e dalla critica.
Il conferimento dei Tre Bicchieri dalla Guida Vini d’Italia 2026 all’Amarone della Valpolicella Terre di Cariano 2018 Cecilia Beretta è il premio più recente assegnato da Gambero Rosso a Pasqua. Mai Dire Mai, ha già raggiunto questo traguardo importantissimo con le annate 2016, 2015, 2013, 2012 e 2011, dimostrando quanto – sin dalla sua nascita – questo progetto abbia colpito la critica per la capacità di offrire un’interpretazione originale, più austera e verticale – ma allo stesso tempo fedele, dell’Amarone della Valpolicella. Sempre Gambero Rosso aveva premiato, nel 2024, con i Tre Bicchieri, l’Amarone della Valpolicella Cascina San Vincenzo Famiglia Pasqua 2018, che codifica di nuovo le potenzialità del territorio attraverso l’agricoltura biologica.

Mai Dire Mai, nel corso degli anni, ha conseguito importanti premi (anche internazionali) per le annate fin qui dichiarate: tra i riconoscimenti dell’annata 2016, i 94 punti dalla Guida Veronelli, i 93 punti dalla Guida ai Migliori Vini d’Italia di Luca Maroni e i 91 di James Suckling; per la 2015, i 95 punti da DoctorWine e i 93 da Falstaff – Amarone Trophy; per la 2013, la stella d’oro di Vini Buoni d’Italia, i 93 punti di Wine Enthusiast e i 91 di James Suckling; per la 2012, i 96 punti di Decanter; per la 2011, infine, figuravano i 93 punti di James Suckling e i 92 di Wine Enthusiast. Con Fear No Dark 2020, l’interpretazione più radicale del vigneto di Monte Vegro – da cui nasce Mai Dire Mai, erano arrivati anche i 94 punti da DoctorWine e i 93 punti di Decanter.
Il Terre di Cariano Cecilia Beretta, con l’annata 2017, ottiene i 94 punti dalla Guida ai Migliori Vini d’Italia di Luca Maroni e i 93 punti dalla Guida Veronelli; l’annata 2016 ha ottenuto, tra gli altri, i 5 Grappoli da Bibenda, la medaglia d’oro ai WineHunter Award e i 95 punti da Decanter, mentre l’annata 2015 aveva raggiunto i 94 punti di Wine Advocate e i 92 da James Suckling e, con il 2013, i 93 punti di Falstaff – Amarone Trophy.
Hey French, You Could Have Made It But You Didn’t, con cui Pasqua Vini ha aperto la via italiana all’assemblaggio multi annata di vini fermi, si è imposto con le sue quattro release tra le guide globali: la prima e la seconda edizione avevano ottenuto, tra gli altri, 92 punti rispettivamente da James Suckling e da Falstaff; la terza edizione si era distinta per la medaglia d’oro come miglior bianco veneto IGT da Wow-Civiltà del Bere, i 94 punti da Luca Maroni e i 93 punti di Wine Enthusiast; la quarta il bollino d’oro da WineHunter Award e i 92 punti da Decanter.
11 Minutes, la prima interpretazione rosé firmata dalla cantina, oltre ai 90 punti ottenuti da Vinum per l’ultima annata, la 2024, nelle scorse edizioni aveva raggiunto 91 punti per la 2023 da Vinous, da Falstaff per la 2022, da James Suckling e Decanter per la 2021, da Decanter World Wine Awards all’annata 2020 e infine, sempre da Decanter, sia per la 2019 che la 2017.
Accanto ai progetti innovativi, Pasqua Vini mantiene il radicamento alla terra e alla sua identità con Famiglia Pasqua, la firma della prima generazione, che dalle guide ha sempre ricevuto punteggi e premi significativi: l’Amarone della Valpolicella Famiglia Pasqua 2011 aveva raggiunto i 90 punti da Wine Spectator; l’edizione 2012, i 90 punti da Wine Enthusiast; l’annata 2013 aveva conquistato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e i 90 punti e Best of 2018 da Wine Enthusiast; quest’ultima testata aveva poi anche premiato con 93 punti la 2015, mentre lo stesso punteggio era stato assegnato da Decanter, nell’edizione successiva, all’annata 2016; sempre Decanter aveva giudicato Amarone della Valpolicella Famiglia Pasqua 2017 Best Wine of the Year con 97 punti; James Suckling premiava con 92 punti l’annata 2018, che riceveva anche 94 punti dalla guida Veronelli; la 2019 ha conquistato 94 punti da Wine Enthusiast e 95 da DoctorWine, che assegna lo stesso punteggio anche alla 2020.
Umberto Pasqua, presidente di Pasqua Vini, commenta così i riconoscimenti ottenuti dalle etichette iconiche: “Nei primi 100 anni di attività della nostra cantina, ci siamo sempre posti l’obiettivo di raccontare la ricchezza e la varietà del patrimonio vinicolo del nostro terroir con una voce distintiva, credendo nel valore della tradizione senza temere di evolvere. Abbiamo presentato progetti di grande qualità e molto audaci. Siamo molto soddisfatti per l’apprezzamento dei nostri vini dagli opinion leader di settore”.
Gli fa eco Riccardo Pasqua, amministratore delegato della cantina: “Crediamo che innovare sia indispensabile per poter scrivere nuove pagine della nostra storia. Gli investimenti in qualità sono stati il nostro trampolino di lancio. Quelle che prima erano considerate proposte visionarie sono diventate oggi nuovi riferimenti, capaci di competere alla pari con i grandi nomi del settore”.